Nota storica: Tra 1758 e 1759 la Magnifica Comunità di Este affidò a Giambattista Tiepolo, il maggior pittore dell’epoca, la commissione di una pala d’altare che ritraesse Santa Tecla, la protettrice della città mentre pregava Dio affinché salvasse la comunità dalla terribile pestilenza del 1630. La parte inferiore dell’opera presenta scene di profonda disperazione: si nota, in particolare, il pianto di una bimba sul corpo della madre morta. Sullo sfondo si staglia il profilo della città, perfettamente riconoscibile attraverso il suo Castello e la presenza dei Colli Euganei sullo sfondo. La parte superiore, invece, è dominata dalla figura del Padre Eterno che scaccia la Peste personificata. L’opera “Santa Tecla intercede per la liberazione di Este dalla peste” fu posta in Duomo il 24 dicembre 1759 e nel corso dei secoli ha subito diversi interventi di restauro, l’ultimo dei quali, iniziato nel 2012, ha restituito oggi alla pala la sua bellezza originaria, esaltando l’uso dei colori tipico della pittura veneta e del Tiepolo in particolare.